Questa è stata la domanda a cui ha risposto la giornata UNISTEM 2019 (Università di Milano), alla quale hanno partecipato alcuni ragazzi delle classi quinte  e quarte   del Liceo Cocito, accompagnati da noi  insegnanti di Scienze,  Nadia Sibona  ed Emanuela Cherubini.

Una giornata come questa può cambiarti la vita, perché cambia la tua prospettiva su di essa. Ci siamo commossi sulle note della memoria di Liliana Segre, stupiti alle rivelazioni della genetica molecolare sulla Corea di Huntington ( Elena Cattaneo), innamorati dei segreti della coscienza ( Giulio Tononi).

Tutte queste storie avevano in comune una variabile, il coraggio:   il coraggio di testimoniare  gli orrori del nazismo, il coraggio di affrontare i tabù legati ad una malattia che causa isolamento sociale, il coraggio di sondare l’insondabile.  E questo coraggio, da dove viene?

Non viene da un mondo di provette e procedure di laboratorio, di calcoli ben fatti, di nozionismo. Viene dalla mente dello scienziato vero, colui che è capace di vedere il mondo in un’ottica diversa da quella delle masse; un’ottica sistemica, integrata, sintetica, talvolta…. eretica!

Lo scienziato è quell’uomo che ha liberato la propria mente  dai pregiudizi, dalla ghettizzazione, dal pettegolezzo, dal provincialismo. E’ quella persona che deduce, con una logica superiore perché si fonde con la coscienza, che l’isolamento, il razzismo, l’adesione fedele e cieca ai dogmi (anche scientifici) … sono un non senso e  capovolge i paradigmi, sollevando con le sue sole scoperte il mondo intero dall’ ignoranza.

E’ grazie a uomini che evolvono a questi livelli di percezione della realtà, che oggi possiamo meravigliarci di un miocardio che si contrae in vitro, della sconfitta che deve subire una malattia prima incurabile, di una primitiva rete neurale che “procede” da una cellula somatica.

Questo è stato il messaggio educativo che le giovani e brillanti menti del Liceo Cocito hanno avuto l’opportunità di cogliere. Con fiducia e speranza affermiamo che lo porteranno a compimento nel mondo.

prof.ssa Emanuela Cherubini