Anche quest’anno il nostro Liceo ha avuto il privilegio di ospitare l’ingegnere Paolo Ferracin, ricercatore del CERN, centro di ricerca internazionale di particelle.
Il ricercatore Paolo Ferracin ha presentato ai nostri allievi di quinta le attività di ricerca che si svolgono al CERN e in particolare il suo lavoro di ricerca sui magneti superconduttori che sono un costituente fondamentale dell’LHC, il più grande acceleratore di particelle (anello di 27 km di circonferenza) per ora realizzato nel mondo. I magneti superconduttori
servono a deflettere e a collimare fasci di particelle nell’acceleratore e richiedono molto lavoro di studio e sperimentazione in quanto in LHC si devono produrre campi magnetici molto elevati.
L’ingegnere Paolo Ferracin ha voluto sottolineare come possa sembrare strano che vengano spese molte risorse per ricerche che apparentemente non hanno una ricaduta sulla nostra vita quotidiana.
A questo proposito ci ha proposto un dialogo significativo avvenuto nel 1969 tra il senatore statunitense Pastore e il ricercatore Wilson che chiedeva un finanziamento di 250 milioni di dollari per costruire l’acceleratore di particelle del Fermilab:
Senator Pastore: Is there anything connected in the hopes of this accelerator that in any way involves the security of the country?
Dr. Wilson: […] it has nothing to do directly with defending our country except to help make it worth defending.”
Vero è, però, che le scoperte che vengono effettuate al CERN vengono condivise con la comunità internazionale e in molti casi si traducono in tecnologie disponibili per la vita di tutti: nel 1990 i ricercatori hanno creato il web per poter comunicare tra loro i risultati delle ricerche poi questa scoperta è stata messa a disposizione di tutta l’umanità; la tecnologia dell’acceleratore è applicata per curare i tumori con l’adroterapia oncologica che utilizza protoni o ioni carbonio portati ad energie elevate e ad esempio in Italia a Pavia c’è uno dei 6 centri esistenti al mondo che la utilizza.
È importante che siamo tutti consapevoli dell’importanza di sostenere la ricerca di base.
Il ricercatore Ferracin ha concluso la conferenza leggendoci alcuni passi di un articolo del 1939, già dal titolo molto significativo, The usefulness of useless knowledge, per sottolineare come la ricerca pura non deve avere una finalità pratica, ma deve rispondere solamente alla curiosità dei ricercatori: « most of the really great discoveries which had ultimately proved to be beneficial to mankind had been made by men and women who were driven not by the desire to be useful but merely the desire to satisfy their curiosity ».
Nei primi giorni di aprile un gruppo di 45 studenti di quinta del nostro Liceo andrà a visitare i laboratori del CERN a Ginevra.